Terra delle Biciclette
Oltre 600 km di itinerari per cicloturismo e vacanze facili in bicicletta nella provincia di Ferrara
Nel Delta del Po
E' raro e difficoltoso, per un osservatore forestiero o poco esperto, cogliere con immediatezza peculiarità e differenze in un territorio, come quello ferrarese, a prima vista piatto e mono-tono.
Eppure si tratta di un paesaggio pieno di diversità ed in continua evoluzione, che uomini e natura nel corso dei secoli hanno plasmato e continuano a modellare.
Un territorio in movimento, i cui mutamenti sono, forse, più facili da percepire proprio nella parte più orientale della provincia.
Da Comacchio, sorta su tredici isolette e la cui storia è da sempre profondamente ancorata alla vallicoltura ed, in particolare, all'allevamento e trasformazione dell'anguilla, a Pomposa e Mesola, certamente più note per la millenaria Abbazia e il Castello Estense, ma le cui campagne sono punteggiate di antichi manufatti idraulici che regolavano il deflusso delle acque verso l'Adriatico, ora distante parecchi chilometri.
Fino a Gorino, dove il progressivo avanzare della foce del Po causato dal continuativo apporto di detriti, ha portato all'abbandono della lanterna vecchia, sostituita da un nuovo faro ormai distante più di quattro chilometri.
Eppure si tratta di un paesaggio pieno di diversità ed in continua evoluzione, che uomini e natura nel corso dei secoli hanno plasmato e continuano a modellare.
Un territorio in movimento, i cui mutamenti sono, forse, più facili da percepire proprio nella parte più orientale della provincia.
Da Comacchio, sorta su tredici isolette e la cui storia è da sempre profondamente ancorata alla vallicoltura ed, in particolare, all'allevamento e trasformazione dell'anguilla, a Pomposa e Mesola, certamente più note per la millenaria Abbazia e il Castello Estense, ma le cui campagne sono punteggiate di antichi manufatti idraulici che regolavano il deflusso delle acque verso l'Adriatico, ora distante parecchi chilometri.
Fino a Gorino, dove il progressivo avanzare della foce del Po causato dal continuativo apporto di detriti, ha portato all'abbandono della lanterna vecchia, sostituita da un nuovo faro ormai distante più di quattro chilometri.
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